Mappa del rischio - Che cos'è, definizione e concetto

Sommario:

Anonim

La mappa del rischio è uno strumento che riflette la situazione attuale dell'impresa, nonché la situazione economica, politica e sociale che la circonda. In questo modo identifichiamo quali aspetti potrebbero influenzare la nostra attività e come risolverli.

Le mappe del rischio sono strumenti di prevenzione. Queste mappe cercano di localizzare la situazione di un'azienda, tenendo conto di variabili come la situazione economica, politica e sociale che circonda l'azienda. In questo modo, l'intento della mappa è identificare quali aspetti negativi potrebbero influenzare l'attività economica dell'azienda, permettendoci di anticipare scenari presenti e futuri.

Le mappe del rischio sono strumenti ampiamente utilizzati nel mondo degli affari. In questo modo l'azienda può conoscere i rischi e adottare metodi preventivi per limitarne gli effetti.

A cosa serve una mappa del rischio?

L'obiettivo principale di una mappa dei rischi è sintetizzare tutte le informazioni relative alle incertezze affrontate dall'azienda. In questo modo si può procedere allo sviluppo di strategie volte a dissipare queste fonti di incertezza. La metodologia consiste nella capacità di sviluppare strategie in grado di mitigare possibili danni presenti e futuri, nonché l'esposizione.

Una mappa del rischio è uno strumento molto utile per la gestione aziendale. Le mappe dei rischi consentono di conoscere i rischi che un'azienda potrebbe affrontare, sia nel presente che nel futuro. Tenendo conto di una serie di fattori, quali la situazione politica, economica e sociale, possiamo anticipare il problema e adottare metodi preventivi che cerchino di limitare i possibili effetti negativi che questi potrebbero scatenare.

Tra gli obiettivi della creazione di una mappa dei rischi ci sono i seguenti:

  • Quantificare la probabilità che si verifichi un rischio.
  • Misurare il potenziale danno di ciascun rischio.
  • Conoscere l'ambiente dell'azienda.
  • Aumentare la sicurezza dell'entità.
  • Conoscere i rischi che potrebbero minacciare l'azienda.
  • Quantificare i rischi che l'azienda deve affrontare.
  • Conoscere gli errori che potrebbero danneggiare l'azienda.
  • Garantire la sostenibilità presente e futura dell'azienda.

Tra gli altri, la mappa del rischio serve per conoscere tutti gli aspetti sopra descritti, oltre a infiniti strumenti che ci permetteranno di conoscere più a fondo un'azienda.

Come si fa una mappa del rischio?

Sebbene possa sembrare un compito semplice, lo sviluppo di una mappa del rischio è un processo abbastanza esteso. Inoltre, ciò richiede una conoscenza approfondita dell'azienda e del suo ambiente, nonché della strategia aziendale. In azienda, infine, ci sono poche persone che conoscono molto bene l'azienda, così come il suo ambiente, quindi è difficile una valutazione completa dei rischi.

Tuttavia, con la formazione necessaria, è possibile fare una mappa del rischio. Per fare ciò, dobbiamo seguire una serie di passaggi che ci permettano di realizzarlo, oltre che di realizzarlo in modo obiettivo e utile per la strategia aziendale.

La realizzazione di una mappa dei rischi è un compito che può essere riassunto nei seguenti passaggi:

  • Definire e identificare i rischi: In questo modo, prima di tutto dobbiamo riflettere sull'organizzazione, sul business, sui compiti, nonché sui processi critici che l'azienda ha. In questo modo, sintetizzando le informazioni, potremo valutare le vulnerabilità che, come debolezze interne, l'azienda ha. Dobbiamo misurare tutti i fattori molto in dettaglio, così come qualsiasi fattore che potrebbe influenzare ciascuno di essi, riducendo la capacità dell'azienda nel presente e nel futuro.
  • Quantificare e qualificare i rischi: Questa valutazione deve essere fatta insieme ad un'analisi molto rigorosa e critica. Ricorda che l'obiettivo è controllare tutti i possibili rischi. Pertanto, se conosciamo l'esposizione dell'azienda, nonché la probabilità oggettiva e soggettiva del verificarsi di un rischio, possiamo classificarle e dare la priorità a quelle che ci interessano di più, a seconda di ciò che riteniamo essere il più importante all'interno della politica aziendale.
  • Valutare e dare priorità ai rischi: Con queste valutazioni e analisi potremo ottenere i primi indicatori su cui qualificare e quantificare i rischi. Queste sono le perdite potenziali, che baseremo su serie storiche che ci permettono di fare un'approssimazione. Così come il KRI (Key Risk Indicator). In questo modo potremo ottenere indicatori che, in un certo modo, ci consentano di valutare i rischi in modo più oggettivo, oltre che di prioritizzare gli stessi.
  • Completa la matrice di priorità: Una volta identificati e misurati tutti i rischi, non resta che dare loro la priorità. Per fare ciò, in base alla probabilità e al danno potenziale, possiamo classificarli, dando la priorità a quelli che richiedono un'azione più immediata, nonché a quelli che comportano il danno più potenziale. Per la loro classificazione, li classificheremo in una matrice di celle colorate che misurano, in rosso, se il rischio è elevato; in giallo, se si parla di rischio medio; in verde, se il rischio è basso.
  • Adozione di strategie: Una volta identificati tutti i rischi, nonché la loro prioritizzazione, si passa alla strategia. In altre parole, definiamo possibili strategie per mitigare i potenziali effetti negativi che questi rischi potrebbero causare nella nostra azienda.