L'uscita di valuta estera è il processo mediante il quale la valuta nazionale o estera lascia il paese attraverso transazioni commerciali o operazioni finanziarie all'estero.
Il deflusso di valuta estera, quindi, può essere il processo mediante il quale un paese paga all'estero una serie di beni o servizi. Queste operazioni sono incluse nella bilancia dei pagamenti. Quando un paese compra all'estero più di quanto vende, il deficit che si verifica, in un certo modo, significa che più valuta estera è andata all'estero per l'acquisto di prodotti rispetto, al contrario, a quelli che sono entrati vendendo prodotti servizi. Questo sarebbe il caso di una transazione commerciale
Insomma, tutto ciò che produce l'uscita di capitali da un paese estero.
Il deflusso di valuta estera si riferisce anche a quegli individui che, come un paese, inviano capitali all'estero. Questo è il caso delle rimesse. Questo sarebbe il caso di una transazione finanziaria.
Imposta sui deflussi di valuta estera
Al fine di impedire la fuga di capitali da un paese all'estero, molti paesi stabiliscono la cosiddetta "tassa sul deflusso di valuta estera".
Questa tassa, oltre a tassare le operazioni estere, cerca di evitare eccessivi deflussi di capitali. Con questo, scoraggiando questa pratica.
Per questo vengono istituiti anche controlli doganali per impedire alla persona di fuggire dal Paese con determinate capitali. Così come persegue il pagamento delle tasse per detta partenza.
Questa tassa è presentata in paesi come l'Ecuador, per esempio.
Riserve internazionali
Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), queste riserve sono risorse monetarie esterne che possono essere immediatamente disponibili per una banca centrale. Questi sono sotto la responsabilità di detta autorità monetaria.
In questo senso, l'obiettivo di avere queste riserve varia molto a seconda degli interessi di ciascun paese. L'obiettivo è però quello di aiutare il Paese a presentare stabilità in termini di potere d'acquisto. In questo senso, le riserve internazionali hanno il compito di compensare la bilancia dei pagamenti, con la differenza tra entrate e uscite di capitali all'estero.
In tal modo, le riserve internazionali fungono anche da compensatore degli squilibri macroeconomici e finanziari, indipendentemente dal fatto che siano di origine interna o esterna.