L'operazione a fisarmonica è quella che consiste nel ridurre a zero lo stock di capitale di un'organizzazione, e successivamente ampliarlo, con l'obiettivo di ripulire i conti quando le perdite accumulate sono molto elevate (la quota vale un terzo del capitale sociale) di procedere immediatamente ad un aumento di capitale.
Devono essere rispettate le quote che ciascun socio aveva prima della riduzione. Per questo la legge richiede l'approvazione da parte dell'Assemblea degli azionisti, con giustificato pretesto, purché i creditori l'abbiano autorizzata. Pertanto, l'obiettivo finale è che il bilancio rifletta in modo più accurato la realtà dell'azienda.
Allo stesso modo, per poter effettuare un'operazione di fisarmonica, ci sono altri 3 requisiti: le perdite devono essere accreditate e quantificate attraverso il bilancio in una data entro il semestre antecedente l'accordo. Deve essere verificato dai revisori della società al momento di fare lo stesso con i conti annuali - se ciò non è possibile, gli amministratori devono nominare un revisore. E, infine, bisogna verificare che ci siano o meno riserve.
Esempio di funzionamento della fisarmonica
Supponiamo che una società con un capitale sociale di 200.000 euro e le perdite nette lascino il patrimonio netto a 75.000 euro, al di sotto della metà del suo capitale sociale. In tal caso, se il saldo patrimoniale non si risolve immediatamente, la società deve essere sciolta.
Per risolvere il problema, un investitore è disposto a investire 50.000 euro, che sarebbero il 25% del capitale sociale iniziale se non ci fosse un'operazione di fisarmonica.
Se invece si realizzasse l'operazione della fisarmonica, la società ridurrebbe il proprio capitale sociale a 75.000 euro e lo aumenterebbe con il capitale del nuovo investitore (50.000 euro), determinando un capitale sociale finale di 125.000 euro. Il nuovo investitore ne beneficia perché la sua percentuale nel capitale sociale della società è del 40%.
