Un modello econometrico statico è un modello econometrico in cui le variabili esplicative non presentano ritardi.
Il concetto di modello econometrico statico come distinzione da un modello econometrico dinamico ha senso con i dati delle serie temporali. In altre parole, ci sono modelli che presentano ritardi nelle spiegazioni: modelli econometrici dinamici. E, d'altra parte, ci sono modelli che non presentano ritardi nelle variabili esplicative: modelli econometrici statici. D'ora in poi sarà il modello econometrico statico a cui faremo sempre riferimento.
In questo senso, per comprendere bene il termine, occorre innanzitutto spiegare l'essenza di un modello econometrico. E in secondo luogo, il concetto di statico può essere scritto in modo chiaro e conciso.
Un modello econometrico
Un modello econometrico statico è quello in cui tutte le variabili esplicative contengono dati contemporaneamente. Cioè, ha la forma:
Come tutti i modelli econometrici, questo modello contiene le seguenti variabili:
Sì: È la variabile spiegata. Può essere qualsiasi variabile economica che intendiamo prevedere, stimare o spiegare.
Beta zero: È il termine costante nell'equazione, non ha alcun significato economico. La sua inclusione nell'equazione è per ragioni matematiche.
Beta uno: È il coefficiente il cui valore spiega la relazione che la variabile esplicativa x1 ha sulla variabile spiegata Y.
X1: Come abbiamo detto prima, è una delle variabili che cerca di spiegare il comportamento della variabile Y.
Beta due: È il coefficiente il cui valore spiega la relazione che esiste tra la variabile esplicativa x2 e le fluttuazioni della variabile Y.
X2: È la seconda variabile che cerca di spiegare il comportamento di Y.
Pedice "t": si riferisce al tempo. Quel pedice potrebbe benissimo assumere i valori di un certo anno o di un certo mese. Più avanti, nell'esempio, vedremo un caso applicato alla realtà economica.
A tal proposito, vale la pena ricordare che, per comprendere e assimilare correttamente questo concetto (il modello econometrico statico) è indispensabile padroneggiare i concetti di: Modello econometrico e modello di regressione.
Concetto statico
Ora, avendo il concetto di un modello econometrico chiaro, vale la pena fare luce sul concetto di 'statico'. Nel caso dei modelli statici, non ci sono ritardi in quelli esplicativi. Cosa significa che non ci sono ritardi? Significa che, se la variabile Y è un dato dell'anno 1, allora anche i dati di X1 e X2 saranno dati di quello stesso anno, anno 1. Allo stesso modo, se vogliamo spiegare il valore della variabile Y nel anno 2, utilizzeremo i dati di X1 e X2 dell'anno 2. Cioè, dello stesso anno.
Esempio di modello econometrico statico
Supponiamo di avere un modello econometrico che cerca di spiegare il Prodotto Interno Lordo (PIL) di un paese. Per spiegarlo utilizzeremo come variabili esplicative due indici sul tasso di disoccupazione e sulla produzione industriale. Lavoreremo con gli indici per semplificare l'esempio.
Il modello in questione sarebbe matematicamente come:
PIL: È la variabile spiegata, rappresenta un indice sul Prodotto Interno Lordo.
Dese: È la prima variabile esplicativa, fa riferimento a un indice sulla disoccupazione del Paese.
Prodotto: È la seconda variabile esplicativa, ed è un indice sulla produzione industriale di quel paese.
t: Rappresenta l'anno di riferimento
Una volta calcolato il modello, immaginiamo che i coefficienti siano tali che:
Tenendo conto di quanto sopra, perché sappiamo che si tratta di un modello econometrico statico? Perché tutte le variabili si trovano nello stesso momento nel tempo: il momento 't'.
Successivamente vedremo diversi esempi per vedere come viene interpretato il modello:
Esempio 1
Ciò significa che l'indice del PIL 1980 è spiegato in termini di questa equazione e dei suoi valori. Cioè, mantenendo tutto il resto costante, se la variabile disoccupazione fosse stata maggiore di un'unità nel 1980, la variabile PIL sarebbe stata ridotta di 0,36 unità (notare il segno meno davanti ad essa).
D'altra parte, mantenendo tutto costante, se quello stesso anno, il 1980, la produzione industriale, invece di avere il valore che presenta, avesse presentato un'unità in più, la variabile PIL sarebbe aumentata di 0,68 unità nel 1980.
Esempio 2
Ciò significa che l'indice del PIL del 1985 è spiegato in termini di questa equazione e dei suoi valori. Cioè, mantenendo tutto il resto costante, se la variabile disoccupazione fosse stata un'unità più grande nel 1985, la variabile PIL sarebbe stata ridotta di 0,36 unità (notare il segno meno davanti ad essa).
D'altra parte, mantenendo tutto costante, se quello stesso anno, il 1985, la produzione industriale, invece di avere il valore che presenta, avesse presentato un'unità in più, la variabile PIL sarebbe aumentata di 0,68 unità nel 1985.
In definitiva, da questi ultimi due esempi, arriviamo a una conclusione chiara. Qualunque sia l'anno che vuoi vedere nel modello, le variabili esplicative conterranno i dati dello stesso anno della variabile spiegata. In altre parole, i valori di tutte le variabili, sia spiegate che esplicative, si trovano contemporaneamente.
Si consiglia di leggere: Modello econometrico dinamico
Modello matematico