L'OCSE prevede una ripresa economica, ma con sfumature

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L'OCSE prevede una ripresa economica, ma con sfumature
L'OCSE prevede una ripresa economica, ma con sfumature
Anonim

L'OCSE ripubblica il suo indicatore composito. Un indicatore che offre una netta ripresa dell'economia globale, ma con sfumature che vanno analizzate.

Nelle ultime settimane, in risposta a una crisi senza precedenti come quella che ci sta accadendo, sono stati pubblicati numerosi report, nonché indicatori, che cercano di chiarire il futuro incerto che ci attende. Un futuro che, agli occhi dei dati raccolti dall'attività economica nei diversi Paesi colpiti dalla pandemia, è molto pessimista e con un eccessivo grado di incertezza che rende difficile il processo di studio e analisi.

Tale è la difficoltà che, tenendo conto delle diverse dichiarazioni rilasciate da alcuni dei più rinomati economisti accademici del Paese, il comportamento della pandemia è così volatile e imprevedibile che il fatto di provare a proiettare variabili con termini più lunghi di due giorni è diventata una missione impossibile.

Tuttavia, a seconda dell'organizzazione e dell'istituzione che realizza questo rapporto, godrà di una maggiore o minore accettazione da parte di economisti così importanti, nonché dalla stessa società civile. Tra questi rapporti spicca quello sugli indicatori anticipatori pubblicato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). In questo rapporto vengono scelte una serie di variabili che, come vedremo di seguito e applicando diversi modelli, cercano di proiettare il comportamento futuro dell'economia, il loro scopo è quello di anticipare possibili eventi che l'economia in questione dovrà affrontare.

Gli indicatori anticipatori sono costituiti da una serie di indicatori ciclici, la maggior parte dei quali sono corretti in base alla loro stagionalità. Alcuni degli indicatori selezionati per il calcolo sono quelli delle ore lavorate, dei permessi di costruzione, delle richieste di sussidi di disoccupazione, degli ordini di beni durevoli, dell'evoluzione del mercato azionario, dell'aggregato monetario M2, dell'indice delle aspettative di consumo, tra gli altri.

L'obiettivo della pubblicazione e dell'analisi di questi indicatori, oltre ad essere il motivo per cui ricevono questo nome, è anticipare il ciclo reale di 6-12 mesi. Per fare ciò si tratta di ricercare nell'indice tendenze di lungo periodo che cerchino di prevedere i punti di svolta nelle diverse economie che compongono l'organizzazione multilaterale. In precedenza, la regola generale era che tre mesi consecutivi di ribassi dell'indice segnalassero una recessione entro un anno, mentre, invece, se ci fossero tre rialzi consecutivi, potevano segnalare un recupero.

Una ripresa con sfumature

Quindi, una volta che sappiamo cosa sono questi indicatori, cosa misurano, nonché l'obiettivo per cui vengono realizzati, è necessario evidenziare ciò che ci dice l'ultimo rapporto pubblicato.

In questo senso, i dati offerti da questi indicatori per il mese di luglio, se guardiamo a una visione generale ea contrasto con i mesi precedenti, mostrano un migliore andamento futuro delle diverse economie del pianeta. Un migliore andamento delle economie in futuro per effetto della previsione consolidata in cui detta pandemia, nei prossimi mesi, perderà intensità; peraltro, permettendo di tornare alla normalità, per quanto riguarda l'attività economica. Una normalità che, secondo il grafico riportato di seguito, è prevista per l'insieme delle economie OCSE, oltre che per l'Eurozona.

Pertanto, questo indicatore per il gruppo di paesi che compongono l'OCSE a livello internazionale mostra una netta ripresa delle aspettative, che lo ha portato a crescere da 97,04 punti a 97,98 punti. Un rimbalzo che migliora notevolmente le aspettative per il gruppo di economie che compongono questa organizzazione. D'altra parte, dopo aver selezionato l'insieme delle economie europee che compongono tale organismo, l'indicatore si è attestato a 97,11 punti il ​​mese scorso e ora si attesta a 97,91 punti. Infine, se si analizzano le economie che compongono il G-7, si può osservare un rimbalzo delle aspettative più notevoli, collocando il livello di crescita per il gruppo delle principali economie del pianeta a 97,91 punti per questo mese, avendo registrato il mese scorso livelli che ponevano le aspettative per "il club dei paesi ricchi" a 96,77 punti.

Pertanto, come possiamo vedere, il rimbalzo è piuttosto notevole e denota una netta ripresa per le diverse economie del pianeta. Tuttavia, poiché include anche l'indicatore composito, questa ripresa presenta delle sfumature. Ebbene, nonostante un netto recupero rispetto ai livelli precedenti nel suo complesso, quando analizziamo l'indicatore paese per paese, economie come la Spagna, ad esempio, mostrano un netto peggioramento delle aspettative.

Spagna, una delle sfumature

Come dicevamo, sebbene la lettura generale offra un bilancio positivo, come sempre accade, ci sono delle eccezioni che dobbiamo evidenziare. Eccezioni che, come quella della Spagna, dovrebbero riguardare alcuni governanti che, analizzando i dati che vengono offerti, potrebbero rimanere impassibili di fronte a questa netta "caduta" dell'economia spagnola. In questo contesto, ea differenza del resto delle economie che compongono il blocco comunitario, si tratta di un calo delle aspettative abbastanza notevole per la Spagna. Un calo che, peraltro, è ben al di sotto della media internazionale, così come ben al di sotto dell'insieme delle economie della zona euro.

Come si può notare nel caso della Spagna, mentre l'insieme delle economie mostra evidenti incrementi rispetto ai livelli registrati nel mese di giugno, l'economia spagnola mostra il maggior calo registrato nelle economie analizzate dall'agenzia. In questo senso si tratta di un calo che pone la Spagna, oltre ad essere l'economia più danneggiata dell'Ocse, come una delle poche economie che, in base alle sue previsioni, non mostra segnali di ripresa nei prossimi anni. Ed è che, dopo aver registrato un ribasso di 0,63 punti, che ha posizionato l'indicatore a 93,72, la Spagna è stato uno dei pochi paesi che, avendo registrato nei mesi scorsi un livello che si attestava a 94,31 punti, presenta un calo del suo recente serie storiche.

Tale è l'entità di questo evento che, a fronte di economie altrettanto danneggiate - è il caso dell'Italia - il Paese peninsulare continua a guidare le cadute. Quindi, tenendo conto dei record offerti da altre economie come Francia, Italia o Germania, si parla di prospettive in miglioramento, rispettivamente, di 0,8, 0,3 e 0,9 punti. Quindi, allontanando la Spagna da questa attesa ripresa, che la avvicina a una ripresa molto più graduale come già avvenuto nelle crisi passate.

In conclusione, stiamo parlando di una situazione che, pur passando inosservata, non dovremmo ignorare. Analizzare, come direbbe lui, il "quadro generale" può confonderci. Ebbene, come si vede, quella che a priori è una lettura positiva per tutte le economie, si trasforma in un vero e proprio fiasco quando ogni Paese viene analizzato separatamente.