Perizia contraddittoria

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Perizia contraddittoria
Perizia contraddittoria
Anonim

La perizia contraddittoria è la procedura che il contribuente può avviare se non è d'accordo con la valutazione del suo immobile e degli immobili che l'Amministrazione ha effettuato.

Pertanto, la perizia contraddittoria è un diritto che spetta al contribuente. Tale diritto si esercita attraverso un procedimento amministrativo quando il valore attribuito all'immobile e ai beni immobili dall'Amministrazione finanziaria non coincide con il valore rivendicato dal contribuente.

La contraddittoria procedura di perizia

Si inizierà con la presentazione della domanda di perizia contraddittoria. L'effetto che produce è la sospensione dell'esecuzione della liquidazione.

Una volta presentata la domanda, l'Amministrazione effettuerà una nuova valutazione tramite un proprio esperto. Il contribuente, invece, ricorrerà al proprio perito, al quale dovrà corrispondere le relative parcelle.

Nel caso in cui la differenza tra il valore calcolato dal perito dell'Amministrazione e la perizia effettuata dal perito nominato dal contribuente, considerata in valori assoluti, sia pari o inferiore a 120.000 euro e al 10 per cento di detta perizia, sarà quella del perito designato dal contribuente che funge da base per la liquidazione. Se la differenza è maggiore, dovrà essere nominato un terzo esperto.

La valutazione dell'esperto terzo servirà da base per la liquidazione. Le spese del terzo perito saranno a carico del contribuente se la perizia è superiore del 20% al valore dichiarato. Se è inferiore, gli onorari del terzo esperto saranno a carico dell'Amministrazione.

Esempio di perizia contraddittoria

Un contribuente dichiara di possedere un immobile del valore di 90.000 euro. Tuttavia, l'Amministrazione procede alla valutazione dell'immobile e stima che abbia un valore di 150.000 euro. Il contribuente, in disaccordo con l'accertamento dell'Amministrazione, presenta istanza di perizia contraddittoria.

Il perito dell'Amministrazione, in concomitanza con la prima valutazione, stima il valore dell'immobile in 150.000 euro. Al contrario, il perito nominato dal contribuente valuta l'immobile in 100.000 euro.

Quando i presupposti necessari non sono contemporaneamente soddisfatti (se la differenza tra le valutazioni è inferiore a 120.000 euro, ma tale differenza non è inferiore al 10 per cento), viene nominato un terzo perito che valuterà l'immobile a 125.000 euro. Si precisa che la perizia del terzo perito deve essere sempre compresa tra i valori proposti dal perito dell'Amministrazione e dal perito del contribuente.

La valutazione effettuata dal terzo esperto servirà per calcolare la base della transazione. Poiché la differenza tra la perizia del terzo perito e il valore dichiarato dal contribuente è superiore al 20 per cento, sarà il contribuente a dover pagare gli onorari del terzo perito.