Modo di produzione socialista

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Anonim

Il modo di produzione socialista, per Karl Marx, è il modo di produzione in cui la produzione è organizzata in un'economia socialista. La teoria di Marx ha definito il sistema come il più sviluppato di tutti.

Il modo di produzione socialista, in altre parole, si riferisce a un sistema di produzione in cui i mezzi di produzione sono basati sulla proprietà sociale e non privata.

Cioè, per Marx, i mezzi di produzione in una società capitalista erano nelle mani di una classe dirigente che sfrutta il proletariato. Pertanto, il modo di produzione socialista è succeduto al modo di produzione capitalista, fornendo ai lavoratori i mezzi di produzione per generare società più giuste incentrate sul beneficio sociale e collettivo.

Per Marx, il modo di produzione socialista era il modo di produzione raggiunto da quelle società più sviluppate e avanzate.

Così, Marx considerava il modo di produzione socialista come lo strumento per succedere al sistema capitalista. Per questo, per lui, era carente e presentava grandi difficoltà.

Caratteristiche del modo di produzione socialista

Per Marx, il modo di produzione su cui si basava il sistema socialista evidenziava tra le sue caratteristiche l'abolizione della proprietà privata. Tuttavia, oltre a questa caratteristica, la sua teoria include un'altra serie di caratteristiche che vedremo di seguito.

  • Proprietà collettiva.
  • Sistemi egualitari.
  • Uguaglianza economica, sociale e politica.
  • Soppressione della concorrenza.
  • Economia pianificata.
  • Fissazione del prezzo.
  • Controllo economico totale e assoluto.
  • Lavoro e stipendio a seconda delle esigenze.
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Il modo di produzione capitalista e il modo di produzione socialista

Per Marx, i modi di produzione seguivano una successione cronologica, finché la società si sviluppava. Così, per Marx, il modo di produzione socialista era il modo in cui la produzione era organizzata nelle società con il più alto grado di avanzamento.

La scomparsa del modo di produzione capitalistico ha portato alla soppressione della lotta di classe. In questo senso, l'operaio possedeva i mezzi di produzione, impedendo alla classe dirigente di generare plusvalenze attraverso la forza lavoro di terzi.

Pertanto, Marx la considerava come una fase più avanzata di quella capitalista. Perché le crisi cicliche a cui riteneva di dover fronteggiare questo sistema, lo hanno trasformato in un sistema obsoleto nel lungo periodo.

Tuttavia, poiché non c'erano tensioni all'interno del modo di produzione socialista, Marx credeva che fosse un sistema più longevo di quello capitalista. Inoltre, si perseguiva un sistema in cui si perseguiva l'uguaglianza e un obiettivo sociale moralmente superiore ai predecessori.

Critiche al concetto

Tra le critiche più comuni al concetto, possiamo evidenziare diversi scenari che i detrattori dell'autore hanno indicato in merito alla proposta.

Critiche come la mancanza di incentivi al lavoro, quando si parla di sistemi egualitari. Anche la perdita della libertà economica, dal momento che si tratta di sistemi in cui non c'è libertà di iniziativa privata. Dall'altro, anche la concentrazione del potere nelle mani dello Stato.

Molte le critiche che si concentrano su quel potere statale che la società perde. Critiche anche come l'inadeguata allocazione delle risorse da parte dello Stato. Anche l'incapacità dello Stato di controllare i prezzi di tutte le risorse, beni e servizi. Insomma, una serie di critiche avvenute dopo la pubblicazione dell'opera di Marx e del suo compagno Engels.

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