La teoria dell'equilibrio generale studia come un insieme di mercati interagiscono e raggiungono l'equilibrio simultaneamente. Questo, per un dato periodo di tempo.
La teoria dell'equilibrio generale studia l'economia nel suo insieme, indagando come i vari mercati sono collegati tra loro fino al raggiungimento dell'equilibrio.
A volte i mercati forniscono input per altri settori, ma in altri casi vanno direttamente al consumatore finale.
Così, ad esempio, nel mercato del pane avremo farina e latte come input, mentre il pane potrà essere venduto direttamente ai consumatori o costituito come input per altre attività come alberghi e ristoranti.
Data l'interrelazione tra i diversi mercati, se uno presenta un cambiamento, questo provocherà spostamenti e aggiustamenti in altri che, a loro volta, influenzeranno anche le loro attività correlate.
Origine della teoria dell'equilibrio generale
L'origine della teoria dell'equilibrio generale risale all'anno 1874 quando León Walras, economista e matematico francese, pubblicò nella sua opera "Element of Pure Economy" l'idea di un macro equilibrio che coinvolge diversi micro mercati.
Va notato che la teoria di Walras, a sua volta, si basava su uno sviluppo o un'evoluzione della cosiddetta Legge di Say.
Equilibrio macroeconomicoCome funziona la teoria dell'equilibrio generale
La teoria dell'equilibrio generale si basa sull'idea di un mercato con una quantità fissa di beni e servizi, senza accaparramento, senza speculazione e con libero scambio. L'adeguamento della domanda e dell'offerta verrebbe effettuato attraverso prezzi che salgono o scendono per incoraggiare lo scambio e rendere l'offerta uguale alla domanda.
L'adeguamento del prezzo è facilitato dall'esistenza di un banditore o banditore il cui ruolo sarà quello di pubblicizzare i prezzi. Quindi, se c'è un eccesso di offerta o domanda, tale carattere non consente alcuna transazione, mentre canta nuovi prezzi fino al momento dell'equilibrio.
Va notato che in questo modello il ruolo del denaro è quello di facilitatore delle transazioni.
Vantaggi e limiti del modello di equilibrio generale
Il vantaggio del modello di equilibrio generale rispetto all'analisi parziale, che studia solo un mercato in un dato momento, è che permette di riconoscere gli effetti che un aggiustamento potrebbe avere su un mercato all'interno dell'economia.
L'analisi parziale è limitata e non consente di rispondere a domande macro come la variazione dell'occupazione dovuta all'aumento delle esportazioni di salmone o gli effetti di un aumento dell'imposta sul reddito sulla crescita economica.
Nonostante quanto sopra, il modello di equilibrio generale ha il limite di basarsi su assunzioni non sempre realistiche, quali: esistenza di un'informazione completa, libero scambio, aggiustamento automatico dei prezzi, ecc.
Nella vita reale, la complessità delle relazioni economiche può alterare sostanzialmente i risultati dell'analisi basata su un modello teorico di equilibrio generale.
Equilibrio del consumatore