Comportamentismo - Che cos'è, definizione e concetto

Sommario:

Anonim

Il comportamentismo è una corrente di pensiero in psicologia che si concentra sull'analisi del comportamento degli individui. In questo modo, dall'osservazione esterna, solleva teorie e le contrappone per giungere a conclusioni.

Visto in un altro modo, il comportamentismo è un approccio attraverso il quale è possibile osservare il comportamento delle persone in reazione a determinati stimoli.

Il comportamentismo è una corrente che può avere applicazione nell'economia. In tal caso, si potrebbero analizzare, ad esempio, le decisioni dei consumatori in risposta a una serie di incentivi esterni dalla pubblicità o dal marketing.

Caratteristiche del comportamentismo

Tra le caratteristiche del comportamentismo ci sono:

  • Ritiene sufficiente analizzare il comportamento dell'individuo e presuppone che non sia necessario approfondire i processi mentali in modo più esaustivo o introspettivo. Questo, poiché non sono elementi osservabili o misurabili.
  • Si mette in discussione, come abbiamo accennato nella sezione precedente, per non indagare le motivazioni interne della persona ad agire in un certo modo. Si propone solo di analizzare il comportamento in risposta a determinati incentivi.
  • Nasce all'inizio del XX secolo negli Stati Uniti, come risposta al soggettivismo che caratterizza la psicologia dell'epoca.
  • Si basa sull'analisi obiettiva e sull'osservazione del comportamento umano.
  • È accreditato di mettere in discussione i problemi che l'analisi potrebbe portare senza una base empirica. Cioè, senza un fondamento di fatto.
  • Un altro punto che la psicologia ha messo in discussione dal comportamentismo è l'abuso della genetica per spiegare il comportamento umano.
  • Il comportamentismo è un anglicismo che deriva dalla parola "behavior", che in inglese significa condotta.
  • Analizzando il comportamento umano come relazione stimolo-risposta, si potrebbero considerare modi di condizionare un'azione. In altre parole, un governo può, ad esempio, imporre un'etichetta rossa sui prodotti alimentari dannosi per la salute, sapendo che la popolazione lo identificherà immediatamente e preferirà non acquistarlo o consumarlo di meno.

Origine del comportamentismo

L'origine del comportamentismo fu opera di John B. Watson, in particolare, nel suo manifesto "La psicologia vista dal comportamentista" (1913).

Watson propone di enfatizzare il comportamento osservabile dell'individuo, piuttosto che il suo "mondo interiore". Tuttavia, è bene chiarire che non nega l'esistenza di quello spazio intimo dove si generano i processi mentali.

In ogni caso, quello che fa Watson è prendere le azioni delle persone, essendo osservabili, come input per applicare il metodo scientifico in psicologia.

Oltre a Watson, altri referenti del comportamentismo sono Iván Pavlov, Burrhus Frederic Skinner, Edward Lee Thorndike e Albert Bandura.

Comportamentismo ed economia comportamentale

L'economia comportamentale è una corrente dell'economia che prende come riferimento le idee del comportamentismo. Questo perché studia il comportamento degli individui in risposta, in parte, all'ambiente sociale e ad altre variabili esterne.

Tuttavia, include anche fattori cognitivi. Cioè, ritiene che la mente umana funzioni in un certo modo, con determinati pregiudizi, ad esempio, valutando le perdite più dei profitti o dando priorità al breve rispetto al lungo termine.