Matteo Salvini minaccia di aumentare il deficit e il premio al rischio italiano vola

Sommario:

Anonim

A seguito di una dichiarazione del ministro Matteo Salvini, il premio al rischio italiano ha aumentato la sua volatilità. Le dichiarazioni si basavano sulla volontà di aumentare il proprio debito, superando il limite del disavanzo pubblico del 3%.

L'Italia è ancora una volta sotto i riflettori. Una situazione preceduta dalle dichiarazioni del ministro Matteo Salvini, che questa settimana ha dichiarato la possibilità per l'Italia di rompere con gli accordi di stabilità dell'Unione Europea, superando il limite del 3% in deficit. Alcune dichiarazioni che hanno fatto scattare allarmi e provocato brusche oscillazioni del premio al rischio italiano.

L'Italia non è un Paese che negli ultimi anni è stato caratterizzato da conti pubblici solidi. Pochi mesi fa il Paese registrava continue contrazioni del suo prodotto interno lordo (PIL), che mettevano il Paese in una situazione di recessione tecnica. I livelli di indebitamento in Italia sono piuttosto preoccupanti, perché escludendo la Grecia, l'Italia ha il più alto livello di indebitamento del gruppo di paesi che compongono l'Unione Europea.

Soffocato dal debito

Con un debito pubblico che supera già il 130% del Pil, il debito italiano è ai vertici dell'Europa. L'Europa, sulla base della stabilità monetaria, fissa i livelli di deficit a un massimo del 3%. Un massimo che l'Italia propone di saltare per continuare a indebitarsi, senza la conseguente riduzione del debito pattuito, con Bruxelles.

Questa incapacità di ridurre il debito ha messo in allarme gli investitori. Come abbiamo già commentato altre volte, la situazione di alto indebitamento può comportare seri problemi di rifinanziamento per un Paese e maggiori difficoltà nell'attrarre investitori. Questo è ciò che sta accadendo, gli investitori, di fronte a tali affermazioni, sono restii ad acquistare obbligazioni italiane. Alcune obbligazioni che, da Unicredit Banca, avvertono di essere sotto pressione dopo il commento.

Le dichiarazioni del ministro Salvini hanno generato grande timore negli investitori, facendo sì che il premio al rischio del Paese, il differenziale misurato dal decennale italiano e dal suo omologo tedesco, abbia raggiunto un massimo di 290 punti. Anche se è vero che dopo il rimbalzo è sceso a livelli di 270 punti base. Per metterci in condizione e poter fare un confronto, il premio al rischio spagnolo al momento è di 88,3 punti base; quello della Francia è di 28,6 punti base; Regno Unito, 103,8 punti; mentre in Portogallo è di 106,8 punti.

Come si vede, questi alti livelli del premio al rischio rendono difficile, oltre a renderlo più oneroso, finanziare il Paese. Un finanziamento che, nelle dichiarazioni di Salvini, propongono di continuare ad aumentare, sebbene ciò comporti il ​​superamento di livelli di indebitamento superiori al 140% del Pil nel rapporto Debito/Pil.

Meno dinamismo nella crescita

Le dichiarazioni di Salvini sono incoraggiate dall'impossibilità di raggiungere un accordo con Bruxelles in relazione al target di deficit. Per il Paese, ridurre il proprio livello di indebitamento, a causa del processo di deleveraging che il Paese deve subire, significa crescere a un ritmo economico più lento. Le previsioni di crescita italiana, secondo il Governo, si attestano al 2,4% del PIL. Tuttavia, la bocciatura di Bruxelles per l'approvazione dei bilanci e la necessità di raggiungere un patto secondo l'obiettivo di disavanzo hanno abbassato le previsioni all'1% del Pil.

Per Salvini la necessità di ridurre la propria crescita e sperimentare un ulteriore indebolimento dell'economia a causa dei patti di stabilità dell'Unione Europea non gli piace. Il ministro è noto per non essere un grande sostenitore del trattato comunitario e questo lo ha portato a contestare apertamente l'ente, ma senza cadere negli effetti collaterali che le sue dichiarazioni e intenzioni hanno scatenato sull'economia del Paese.

L'Italia, come la Spagna, anche se quest'ultima in misura minore, deve ridurre i propri livelli di indebitamento. Un processo di deleveraging porta a una minore crescita economica, tuttavia, il deleveraging, in uno scenario come quello attuale, è necessario. I livelli di indebitamento in Italia sono già molto alti e la volontà di intraprendere investimenti, come quelli necessari per entrare nella Via della Seta con la Cina, o altri progetti che il Paese intende intraprendere, potrebbe ipotecare il Paese a livelli incapaci di invertire futuro.

Alla luce delle dichiarazioni del ministro, i partner di governo, in particolare il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico del Paese, Luigi Di Maio, hanno liquidato come irresponsabili le dichiarazioni del collega Salvini, quindi, per il ministro del Movimento 5 stelle, questo tipo di dichiarazioni aumentano solo il premio per il rischio e non generano alcun contributo al paese. L'irresponsabilità dell'Italia sta nel debito, debito che, se non ridotto, potrebbe continuare ad aggravare la situazione del Paese italiano.