Razionalismo - Che cos'è, definizione e concetto

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Razionalismo - Che cos'è, definizione e concetto
Razionalismo - Che cos'è, definizione e concetto
Anonim

Il razionalismo è una corrente filosofica, che difende che la conoscenza si ottiene dalla ragione e non, come difende l'empirismo, dall'esperienza.

Il razionalismo si sviluppò durante il XVII e il XVIII secolo e il suo autore più importante fu René Descartes. Sebbene sia stato ampiamente sviluppato anche da autori come Spinoza e Pascal.

Questa corrente si oppone all'empirismo, poiché quest'ultimo può portarci all'inganno e alla confusione dei nostri sensi. Invece il razionalismo, e secondo i suoi autori, è la dottrina valida per raggiungere la vera conoscenza.

Cartesio, nel suo lavoro Il discorso del metodo, propone una procedura per ottenere la vera conoscenza. Per fare ciò, si propone di realizzarlo attraverso il dubbio, chiamando questo metodo il "metodo cartesiano"; traendo ispirazione dalla matematica e dalla geometria per il suo sviluppo. Quando l'autore lo sviluppò, la sua ambizione era quella di stabilire un metodo globale, cioè che potesse essere applicato a tutte le scienze. Questa si compone di quattro regole, che devono continuare a rispettare l'ordine indicato. Quindi, queste regole sono: evidenza, analisi, sintesi e verifica.

Insomma, il razionalismo propone che la ragione sia il valore più alto nella ricerca della conoscenza. E per sfuggire alle trappole sensoriali, la matematica diventa la disciplina primaria in questa ricerca, poiché, non fallendo, la conoscenza analizzata è accurata.

Quando nasce il razionalismo?

Il razionalismo, come lo abbiamo definito all'inizio, si sviluppò nel corso dei secoli XVII e XVIII.

Tuttavia, per risalire alle sue origini, dobbiamo risalire alla Francia del XVII secolo, il cui principale teorico è il noto filosofo René Descartes.

Caratteristiche del razionalismo

Il razionalismo si distingue dalle altre correnti identificandosi con una serie di caratteristiche:

  • Conoscenza basata sulla ragione: La ragione, il pensiero e la riflessione sono gli strumenti più utili di cui l'essere umano dispone per raggiungere la vera conoscenza.
  • metodo cartesiano: L'indagine si svolge attraverso il metodo ideato da Cartesio, caratterizzato dal seguire una serie di regole infallibili.
  • Propensione per la matematica: Cartesio credeva di poter applicare alle scienze sociali i metodi usati nelle scienze pure. Attribuì grande importanza alla matematica e alla geometria, per la loro accuratezza.
  • Metodo deduttivo: Si tratta di passare dal generale al particolare. Cioè, osservando le regole generali che si verificano in casi diversi, si prevede o si afferma cosa accadrà in un caso particolare. Attraverso le premesse generali si ottiene la conclusione.
  • verità innate: Ci sono questo tipo di verità che l'individuo non può raggiungere attraverso l'esperienza. Piuttosto, sono in lui dalla nascita, e può conoscerli attraverso la ragione.
  • Il motivo è illimitato: Questa capacità dell'essere umano non ha limiti ed è la fonte del progresso, che non è cessato dall'inizio dell'umanità.
  • Ragione sulla fedeNonostante le convinzioni religiose dei promotori del razionalismo, essi compresero che la ragione era al di sopra dei dogmi e dell'immobilità posti dalle religioni; in particolare quello cristiano.
  • L'opposizione all'empirismo: Sono due correnti di pensiero totalmente opposte. Uno basato sulla ragione, l'altro sull'esperienza.

Differenza tra razionalismo ed empirismo

Sono correnti totalmente opposte.

In generale, il razionalismo ritiene che la ragione, il pensiero e la riflessione siano gli strumenti attraverso i quali l'essere umano raggiunge la vera conoscenza. Al contrario, la corrente empirista afferma che la sperimentazione ei sensi sono la via che ci permette di conoscere il nostro ambiente e stabilire postulati, affermazioni o teorie.

Il metodo usato dal razionalismo è deduttivo. L'empirismo, invece, utilizza il metodo induttivo, quest'ultimo caratterizzato dall'osservare gli schemi che si sono verificati in casi specifici e, attraverso di essi, formulare postulati generali.

Un'altra importante differenza è la non esistenza, secondo gli empiristi, di idee innate. È l'essere umano, attraverso l'esperienza, che sta acquisendo le capacità e le conoscenze che gli sono utili.