Disoccupazione frizionale - Che cos'è, definizione e concetto

La disoccupazione frizionale è la disoccupazione volontaria che dura per il tempo che intercorre tra un lavoratore che lascia un lavoro e ne trova un altro.

La disoccupazione frizionale si verifica quando i disoccupati decidono di lasciare il lavoro volontariamente, per riposarsi, studiare o trovarsi un altro lavoro.

Tale disoccupazione, quindi, è subordinata alla situazione personale di ciascun lavoratore. Le ragioni dell'abbandono del lavoro dipendono da ogni persona: dallo studio, alla cura dei parenti, al cambio di residenza, passando anche per un semplice disaccordo sulle condizioni della posizione attuale. Quest'ultimo caso è chiamato disoccupazione di ricerca (o attesa). Si verifica quando si cerca un altro lavoro nello stesso settore, ma con una migliore retribuzione.

La disoccupazione frizionale è uno dei motivi per cui non si raggiunge la piena occupazione (almeno non in senso keynesiano). In questo modo possiamo concordare che la disoccupazione reale è il tasso di disoccupazione stesso meno il tasso di attrito (o volontario). Un'altra causa del mancato raggiungimento della piena occupazione è la disoccupazione strutturale. Ciò è causato dalla mancata corrispondenza tra ciò che le aziende cercano e le conoscenze o le competenze offerte dai lavoratori.

Rappresentazione grafica della disoccupazione frizionale

Per rappresentare il livello di disoccupazione frizionale si usa la curva di Beveridge. Questo mette in relazione il tasso di posti vacanti e il tasso di disoccupazione attraverso una pendenza negativa - da non confondere con la curva di Philips, che stabilisce una relazione tra disoccupazione e inflazione. Pertanto, i cambiamenti nel mercato del lavoro in funzione della domanda e dell'offerta di lavoro faranno sì che la curva di Beveridge si sposti in una direzione o nell'altra.

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