John Locke - Biografia, chi è e cosa ha fatto

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John Locke - Biografia, chi è e cosa ha fatto
John Locke - Biografia, chi è e cosa ha fatto
Anonim

John Locke era un pensatore britannico vissuto nel XVII secolo. Ha mostrato interesse per varie discipline, tra cui filosofia, politica, medicina e scienze sperimentali.

John Locke nacque a Wrington nel 1632. Studiò alla Christ Church di Oxford. Al termine degli studi vi soggiornò per insegnare greco e retorica. Visse in uno dei periodi più turbolenti della storia inglese, culminato nell'istituzione della monarchia parlamentare.

Locke ha mostrato un precoce interesse per la politica, che gli ha causato molti problemi. Si interessò anche di filosofia. Nel 1656 ottenne il grado di baccellierato e nel 1658 quello di maestro. È interessante notare che ottenne una laurea in medicina nel 1674.

Oltre ai suoi studi, mostrò un particolare interesse per il lavoro e il pensiero di alcuni filosofi. Tra questi, Cartesio, che influenzò notevolmente le sue idee. Anche Pierre Gassendi, per la critica che aveva fatto alla filosofia scolastica e alla stessa filosofia cartesiana.

Dopo la caduta di Cromwell, nel periodo noto come Restaurazione, Locke mostrò idee conservatrici. Un fatto che può essere contrastato esaminando la prolifica corrispondenza che intrattenne a quel tempo, trattando questioni politiche o civili.

Da conservatore a difensore della rivoluzione

Nel 1662 entra a far parte della Royal Society, ente dedito alla promozione della conoscenza della natura. In questo modo fu riconosciuto come uno dei più importanti scienziati del suo tempo nelle scienze sperimentali. In questo momento Locke iniziò a modificare le sue posizioni politiche e divenne un sostenitore delle politiche liberali.

Il suo cambiamento politico lo portò ad andare in esilio in Francia, tra il 1675 e il 1679. Lì cercò di conoscere il pensiero e l'intellighenzia francese dell'epoca. Successivamente, tra il 1683 e il 1689, tornò in esilio, questa volta in Olanda. Nel 1686 Locke fu uno dei più energici sostenitori della Gloriosa Rivoluzione che avrebbe portato Guglielmo d'Orange, governatore d'Olanda, al trono inglese. Con la rivoluzione trionfante, l'Inghilterra divenne una monarchia parlamentare e si configurò il regime liberale del paese.

Tornato in Inghilterra, John Locke fu riconosciuto come uno degli intellettuali chiave del nuovo sistema politico britannico. Da questo momento si dedicò pienamente alla sua attività filosofica. Le sue opere principali risalgono a questo periodo: Lettera sulla tolleranza (1689), "Due trattati sul governo" (1690) e "Saggio sull'intelletto umano" (1690).

Morì nel 1704, all'età di 72 anni, nel castello di Oates (Essex), dove visse gli ultimi anni della sua vita.

Il pensiero di Locke

John Locke ha lasciato un segno importante nel pensiero politico ed economico. Sugli affari politici scrisse in "Due trattati sul governo" e in "Lettera sulla tolleranza". In questi, il filosofo si fa difensore delle libertà degli uomini e della tolleranza religiosa.

Propose un ipotetico stato di natura in cui tutti gli uomini vivevano in una situazione di eguali diritti. Nella sua proiezione, tutti gli uomini godevano del diritto alla libertà, alla vita e alla proprietà. L'esercizio di questi diritti è limitato alla sua persona perché esisteva una legge di natura fondata sulla ragione. Per questa legge, tutti gli uomini sapevano che, essendo tutti uguali e indipendenti, nessuno doveva nuocere alla vita, alla salute, alla libertà e alla proprietà altrui. Tuttavia, questa situazione idilliaca potrebbe essere modificata. Secondo Locke, quando un individuo attacca la legge naturale ei diritti degli altri, si verifica uno stato di guerra.

Secondo John Locke, il modo migliore per evitare questa situazione di guerra era creare uno stato civile. Questa entità avrebbe il compito di proteggere i diritti dei cittadini attraverso le leggi. Di conseguenza, la genesi dello stato si trova nel consenso che è l'opzione migliore per difendere la libertà e l'uguaglianza dei diritti. Secondo questo accordo, lo stato non avrà mai il diritto di detenere il potere assoluto. Ciò deriva dall'ipotesi che nessun uomo può privare un altro uomo dei suoi diritti naturali. Questi diritti, libertà, proprietà e vita non sono stati concessi dal sovrano. Di conseguenza, non possono essere violati da nessuno, individuo o istituzione, in nessun caso.

Il contratto è il fondamento dello stato

John Locke è uno strenuo difensore del principio di tolleranza e libertà religiosa. Per questo afferma che lo Stato non dovrebbe intervenire in materia di fede, che ha natura individuale e intima, restando fuori dalla portata della sfera pubblica.

Lo Stato nasce da un patto, da un contratto, di cui i cittadini fanno parte, sia tra di loro, sia tra questi e il sovrano. Come accordo basato sul libero arbitrio e al fine di preservare i diritti individuali e il bene comune. Se il sovrano non rispetta o eccede le sue funzioni e cerca di imporsi alla legge o alla legge, i cittadini hanno la legittimità di ribellarsi.

Difende che i poteri legislativo ed esecutivo non dovrebbero mai essere affidati a una sola persona, ma devono essere divisi per controllarsi a vicenda. Questa idea è alla base della separazione dei poteri, elemento fondamentale nelle democrazie liberali, ancora oggi.

Questa teorizzazione sulla fondazione dello Stato e la difesa dei diritti ha permesso a Locke di essere considerato il padre del liberalismo.