Eccesso di credito - Che cos'è, definizione e concetto

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Eccesso di credito - Che cos'è, definizione e concetto
Eccesso di credito - Che cos'è, definizione e concetto
Anonim

L'eccesso di credito, dal punto di vista microeconomico, è una situazione in cui il debitore deve disporre di una somma di denaro superiore a quella stabilita nel plafond concesso. In un aspetto macroeconomico, si riferisce a una situazione in cui le banche prestano più denaro di quanto sia necessario per gli investimenti.

In modo semplice possiamo dire che, sotto l'aspetto microeconomico, si verifica quando abbiamo più soldi di quanto stabilisce la nostra politica dei prestiti. Pertanto, non dobbiamo confonderlo con lo scoperto di conto corrente, che è un'autorizzazione eccezionale. A livello macro, questo problema si verifica quando le banche di un paese prestano più denaro di quanto effettivamente necessario. Si crea così una situazione in cui i prestiti salgono a livelli che potrebbero essere considerati eccessivi.

Caratteristiche del credito in eccesso

Per il privato, occorre tenere conto di una serie di dettagli in relazione all'eccesso di credito. In effetti, è una cosa occasionale e per questo motivo non dovrebbe essere usata con leggerezza.

  • Prima di tutto, apparirà sempre sul contratto di credito o di prestito. In questo modo indicherà quanto, quando, come e soprattutto il costo che avrà.
  • Tutte le condizioni devono essere pubblicate nella bacheca dell'ente. Cioè, devi chiarire al cliente cosa stai per addebitare e quali sono le condizioni per accedere a questo credito in eccesso e questo deve essere pubblico.
  • L'entità ha il diritto di addebitare un tasso di interesse diverso da quello del credito o del prestito stesso. Infatti, di solito è più elevato e può consistere in un interesse fisso o in un differenziale rispetto al tasso ordinario.

All'interno di un Paese possono essere promosse anche situazioni eccezionali che possono portare a un eccesso di credito nel breve termine. Di solito sono accompagnati da precedenti eccessi di liquidità che vengono convogliati in prestiti, soprattutto mutui. Perché questa situazione si verifichi, la banca centrale responsabile della politica espansiva deve giustificare la sua azione e stabilire dei limiti.

Esempio di credito in eccesso

Con un esempio vedremo tutto quanto sopra più facile. Immaginiamo che la banca ci conceda una carta di credito che ci permette di avere fino a 3.000€. Effettuiamo una serie di acquisti e un mese ci accorgiamo che ci serviranno 200€ in più.

Anche se è sempre meglio pagare questa differenza in contanti, per fare un esempio, pensiamo che non abbiamo i soldi e dobbiamo fare quell'acquisto. Andiamo in banca e ci dicono che sono d'accordo, che questa possibilità era prevista nel contratto. Ma poiché si tratta di un superamento del limite, deve addebitarci un interesse del 5% superiore a quello addebitato sulla carta. Alla fine pagheremo un tasso di interesse per quei 3.000€ spesi e un altro, del 5% in più, per i 200€.

Come per l'eccesso di liquidità, a livello nazionale, l'eccesso di credito mantenuto troppo a lungo può finire per generare una bolla. Qualcosa di simile è successo nella crisi del 2008, soprattutto con i mutui.