Tipologie di debito - Cos'è, definizione e concetto

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Tipologie di debito - Cos'è, definizione e concetto
Tipologie di debito - Cos'è, definizione e concetto
Anonim

Il debito è l'obbligazione che un individuo contrae quando chiede qualcosa, con l'impegno a restituirlo secondo condizioni preventivamente concordate.

Per essere più precisi nella definizione, il debito è l'obbligo di restituire il capitale entro il termine concordato e con il tasso di interesse fisso. L'importo dovuto è la somma del capitale richiesto più gli interessi corrispondenti.

Quando una banca, un ente, uno Stato… emette debito per motivi di investimento o di finanziamento, nel rapporto contrattuale che si contrae, corrisponde al debitore (emettono debito e contraggono l'obbligo di restituire il capitale più gli interessi), e che chi acquista detto debito ne diventa creditore (sono coloro che erogano un capitale e ricevono in cambio gli interessi).

Tipi di debito a seconda dell'emittente

A seconda di chi emette quel debito possiamo trovare:

  • Debito pubblico: Sono tutti i debiti che uno Stato mantiene con gli investitori (nazionali o internazionali).
  • Debito privato: È il debito che ha qualsiasi persona, fisica o giuridica, che non sia una Pubblica Amministrazione.

In condizioni normali, troviamo che gli Stati sono quelli che vengono finanziati più economici (poiché su quel debito è latente un minor rischio di default, cioè hanno una maggiore solvibilità per ripagare i propri impegni), in secondo luogo troviamo il mercato interbancario dove gli enti finanziari prestano denaro a un tasso superiore a quello che gli stati possono finanziare, e infine troviamo le aziende (corporates in inglese), ovvero aziende che in normali condizioni di mercato devono pagare un tasso di miglior interesse. Maggiore è la durata e il rischio, maggiore è il tasso di interesse richiesto. Il grafico è una rappresentazione grafica tra termine e redditività chiamata struttura a termine dei tassi di interesse.

Tipologie di debito basate sulla qualità del credito

La stessa società può emettere diverse tipologie di debito a seconda dello strumento che viene emesso, tale strumento avrà un rating specifico e questo avrà un impatto diretto sul rischio che un investitore si assume al momento dell'acquisto di detto debito. Tale rating, tra l'altro, determina la posizione che tale strumento occupa rispetto al resto degli strumenti (debito) emessi da tale agente economico al verificarsi di un default.

Il rischio è determinato in base a quando l'investitore recupera i suoi soldi in caso di fallimento della società. Se in qualsiasi momento l'emittente di tale attività finanziaria non fosse in grado di far fronte ai propri impegni o in caso di predefinito, inizierà quindi la restituzione degli impegni contratti in base a un ordine (ordine di priorità). I più rischiosi (gli ultimi in classifica) saranno gli ultimi a raccogliere, mentre quelli che sono i primi in tabella, saranno i primi a raccogliere. Ecco perché il tasso di interesse da ricevere durante la vita del bene sarà tanto più alto quanto più si assume il rischio.

Possiamo trovare diverse categorie di debito:

  • Debito garantito senior: le note obbligazioni garantite sono quelle garantite dal portafoglio di mutui ipotecari dell'emittente (possono essere emesse solo dalle banche).
  • Debito senior: sono obbligazioni o obbligazioni in tutte le sue forme. Possono differire nella forma del pagamento della cedola, nel termine, nella periodicità o nell'indicizzazione ad alcune variabili economiche come l'inflazione.
  • Debito subordinato: le obbligazioni subordinate sono debiti di qualità inferiore rispetto a quelli precedenti. Qualora la riscossione degli interessi possa essere condizionata all'esistenza di un certo livello di benefici. In tal caso, l'investitore non riceve nulla alla scadenza se l'emittente non ha una performance favorevole (se non raggiunge un livello di profitto). Un esempio è Preferred Securities.
  • Debito ibrido: In caso di fallimento o liquidazione dell'emittente, i titolari ibridi sono solo superiori agli azionisti in termini di priorità di incasso. Di solito sono strumenti a lungo termine o perpetui emessi, con l'emittente che ha la possibilità di cancellare in date specifiche (è incorporata un'opzione call, cioè un diritto di riscatto).
  • Azioni: qui non si compra più debito ma azioni, cioè è un investimento di capitale. E gli investitori azionari sono sempre gli ultimi a raccogliere, poiché sono i partner della società.

Titoli di debito

La cartolarizzazione è un processo finanziario mediante il quale un'attività finanziaria illiquida che genera una serie di flussi finanziari prevedibili e stabili nel tempo si trasforma in un'altra liquidità. Con la cartolarizzazione il debito si sbilancia.

In questo modo, nel processo di titolazione, viene creata un'apposita società (fuori bilancio della banca) dove vengono emesse obbligazioni cartolarizzate che pagheranno agli investitori un certo tasso di interesse. Nel caso in cui un prestito sia stato cartolarizzato, il flusso dei flussi da tale prestito sarà quello che riceverà l'investitore.

Sono stati ampiamente utilizzati per la loro capacità di convertire attività illiquide in attività liquide e per il loro meccanismo di distribuzione del rischio in quanto migliora il coefficiente patrimoniale delle banche trasferendo il rischio fuori bilancio.

  • Titoli ipotecari: È il processo attraverso il quale l'obbligazione è assistita da un portafoglio di prestiti, che a loro volta possono essere mutui residenziali o commerciali. Si chiamano anche in inglese Titoli garantiti da ipoteca.
  • Titoli non ipotecari (Asset Backed Securities): Ad esempio ABS per prestiti auto, ABS per prestiti studenteschi, ABS per fatture, ecc., ovvero ABS garantiti da qualsiasi attività che non sia un mutuo ipotecario.
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