L'Europa pianifica una nuova tassa sulle società digitali

Da Bruxelles si prepara una nuova tassa per le aziende tecnologiche come Facebook, Google e Apple. La misura consisterebbe nello stabilire una tassa del 3% sulle vendite, che dovrebbe contribuire a raccogliere 5 miliardi di euro. Su Economy-Wiki.com sveliamo i dettagli di questa nuova tassa.

Le grandi aziende digitali, tra le quali possiamo citare nomi come Apple, Google e Facebook, utilizzano piccole filiali situate in territori con poca tassazione per dover affrontare una Corporate Tax molto più bassa. Già nel nostro articolo "Bruxelles propone nuove tasse per le aziende digitali" avevamo annunciato che la Commissione Europea aveva pianificato di imporre tasse alle aziende digitali.

Fiscalità più equa

C'è perplessità tra le aziende tradizionali dell'Unione Europea, che pagano in media il 23,2% contro il 9,5% delle aziende digitali. Se andiamo al caso più eclatante, che è quello dell'Irlanda, osserviamo che Google è arrivata a pagare meno dello 0,1% in quel paese. Per questo l'Unione Europea, per rendere più equo il sistema fiscale, ha in mente una tassa sulle vendite delle aziende digitali.

Qual è il nuovo tributo? Quello che propone la Commissione Europea, in quanto organo che detiene il potere esecutivo nell'Unione Europea, è l'istituzione di un'imposta sul reddito del 3% per quelle aziende digitali il cui fatturato è superiore a 750 milioni di euro nel mondo e che fatturano più di 50 milioni di euro all'interno dell'Unione Europea.

Va notato che questa nuova tassa sarà temporanea e indiretta. Le attività che saranno tassate saranno la pubblicità online, i servizi forniti dalle piattaforme di intermediazione ei dati forniti dagli utenti stessi. L'Unione Europea non solo pianifica l'istituzione della nuova tassa, ma propone anche modifiche all'imposta sulle società, in modo tale che le aziende che utilizzano i microfilm in territori a bassa tassazione non eludano le loro responsabilità fiscali in Europa. Inoltre, le società che generano utili nel territorio europeo devono pagare le tasse anche se non hanno una sede fisica nel paese in questione.

Divergenze tra i paesi europei

Perché questa iniziativa è nata a livello europeo? Come ha affermato il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, l'obiettivo è agire in maniera coordinata tra i Paesi che compongono l'Unione Europea, evitando così la mancanza di coordinamento che può verificarsi se ogni Paese legif.webpera da solo.

È anche vero che queste ultime iniziative emanate dalla Commissione Europea rispondono alle richieste dei cittadini europei, sempre più esigenti in termini di evasione fiscale. E il fatto è che l'attuale legislazione ha crepe legali di cui le aziende più avvedute sfruttano per evitare di pagare le tasse.

L'OCSE e il G-20 hanno insistito a lungo per porre fine a questo problema e, finalmente, l'Unione Europea sembra aver compiuto il primo grande passo. C'erano perplessità da parte delle aziende tradizionali e dei cittadini riguardo alle poche tasse pagate dalle aziende digitali e questo si è verificato in Paesi membri dell'Unione Europea come Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.

Tuttavia, la nuova misura emersa dall'interno della Commissione Europea incontrerà probabilmente l'opposizione di Irlanda, Austria e Lussemburgo, che di solito sono paesi contrari a qualsiasi misura che implichi l'aumento delle tasse sulle grandi imprese. È chiaro che in un'unione economica come quella europea non è sempre facile raggiungere accordi, soprattutto su un tema così delicato come l'imposizione di tasse alle grandi imprese.

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